Tab Article
«Nulla anteporre all'amore di Cristo». Questo promemoria che san Benedetto ha posto nella sua Regola per i suoi monaci (cfr. RB 4,21; 72,11) è stato il tema ripreso e svolto da p. Sergio al corso di Esercizi spirituali per sacerdoti proposto da Comunione e Liberazione. È questo un invito sempre attuale. Infatti, l'uomo non conosce se stesso, e non ha in sé la capacità di darsi la risposta esauriente al proprio bisogno di felicità. Solo quando questa risposta si rende presente in un fatto umano toccabile, udibile, e gli dice: «Vieni», inizia l'avventura della scoperta infinita di sé. Gesù Cristo è l'infinito di Dio fatto carne nel quale trova vita e compimento il nostro io. Egli è la via, cioè il metodo che ci introduce nella pienezza della verità e quindi dell'umanità. Occorre che la nostra libertà lo lasci agire, cioè sia docile e obbedisca ai passi lenti ma inesorabili con i quali lui, giorno per giorno, prende volto in noi. Queste meditazioni mettono in luce questo dramma, testimoniato dall'autore, dramma perennemente aperto.